DIO ESISTE ED EGLI E’ IL PADRONE DELLA VITA

II Parte: 

Per non rischiare che passino sei mesi prima di darvi ulteriori informazioni, eccovi la seconda parte di lettera che spero sia pubblicata un po ‘più tardi rispetto a quella del Natale!’

Venite in lettera mandata in agosto, prima vi fanno alcune informazioni sulla cultura Macua e poi vi do le notizie della mission. Sperando di non fare molta confusione!

DIO ESISTE E EGLI E ‘ILPADRONE DELLA VITA

Già vi accennavo l’altra volta del grande rispetto che il popolo Macua nutre nei confronti della terra, La terra è l’origine di tutto, è sacra, soprattutto perché in lei si trovano i cimiteri di famiglia: la casa degli antenati! I loro spiriti vagano tra i vivi e servono da intermediari con Dio. I morti non sono morti, ma vivono in un’altra forma, perciò sono trattati, con la stessa stima e rispetto come se fossero vivi. E quello che le persone chiedono una Dio, Dio lo concede attraverso un defunto. La preghiera inizia con un Xontte Muluku … (per favore Dio …) e continua nominando un decesso   considerato più amico.
La stessa cosa è con i sacrifici, sempre con prodotti vegetali, saranno diretti a  un defunto, non a Dio, che non ne ha bisogno.

Di Muluku (Dio) i Macua hanno un concetto estremamente elevato! Lui e Creatore di Tutte Le cose E mwanene  (padrone) un Essere Che PUÒ Piu di Qualsiasi altro. Muluku okhala (Dio esiste) è un’espressione molto frequente sulle labbra di tutti! Ma non esiste relazione diretta tra uomo e Dio, tutto passa attraverso i defunti, gli antenati. Pertanto un defunto offeso può usare la forza divina per manifestare la sua malcontento con i suoi familiari vivi. O che non si tratti addirittura di feticcio (okhwiri) di qualche nemico. Ma anche questo atto di magia nera, per diventare efficace deve ricorrere un unmukhuwiri (persona che manda il feticcio) attraverso lo spirito di un defunto.

E come si fa a sapere qual è il defunto, o lo spirito responsabile della disgrazia? Semplice basta ricorrere al nahako (indovino) che con i suoi strumenti: uno specchio, una pentola con acqua, un piatto, i radici, i fenomeni di trance … troverà la risposta per il suo cliente, che poi pagherà in fretta.
Poi il cliente sarà inviato da un mukulukhana (curandeiro) che troverà, a sua volta, una cura; Ma in cosa si può mancare di rispetto con un morto?

Prima di tutto durante il suo funerale! Se i suoi famigliari non hanno fatto tutto quello che era previsto dalla tradizione. O nel “tempo dei cimiteri”, (giugno-agosto) alla fine del raccolto, i familiari non puliscono la tomba del proprio caro da erba e paglia.

E il modo di comunicare dei morti è attraverso i sogni! Sognare un proprio caro, per una macua, è una cosa estremamente forte … c’è bisogno subito di un sacrificio. 

Pertanto è facile comprendere che ogni piccola cosa che accade fuori dalla normalità è frutto di un ordine soprannaturale. In particolare una malattia. La malattia è sempre frutto di qualcosa di superiore … non esiste nessuna spiegazione scientifica; ma affronteremo questo argomento un’altra
volta.

Spero che leggendo queste istruzioni sulla cultura Macua non semplifichiamo tutto semplicemente dicendo: “Ah, Vivono in un altro mondo! Chissà quando si svilupperanno!”

Io sto imparando ad entrare nella punta dei piedi e crescere il rispetto per quello che è altro dalla mia cultura che non riesco a capire. In questi mesi partecipando ad alcuni “rito di iniziazione”, mi sono reso conto di trovarmi dentro un alto e sacro concetto di vita! In questi aspetti la cultura di questi  gente è meravigliosa! Il  singolo non esiste, esiste il gruppo della famiglia il clan. Il singolo trova significato solo perché è relazionato un gruppo!

Spero che questi piccoli spaccati della cultura di questa mia gente aiutino a comprendere una delle tante ricchezze che l’Africa possiede: la gente! 

Pe Silvano

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