CHE SIA NATALE PER TUTTI VOI!!!

Dalla prima missone a Namahaca

I° Parte:

Namahaca 18-12-2007

 

Carissimi,

voglio iniziare questa mia lettera con una grandissima richiesta “natalizia”!

Perdonatemi! Sì, perdonatemi il lungo tempo di silenzio e di mancanza di informazioni … ma mi ricordo bene che concludevo la mia ultima lettera scrivendovi che la comunicazione si sarebbe un po’ complicata … per cui … mi considero giustificato! Eravate avvertiti!

Ora che ho sistemato la coscienza vi posso salutare a “pieni polmoni” gridandovi con tutta la forza che mi è concessa, anche se filtrata da uno strumento multimediale come il computer, BUONA INCARNAZIONE DEL NOSTRO DIO! Spero che sia stato un Avvento ricco di “attesa” di quella vera, quella delle grandi occasioni! E che il Natale vi possa mandare in profonda crisi con la grandezza della sua povertà! Augurio strano! Ma un augurio meditato in questi giorni che precedono il Natale! lo ho dovuto venire fino a qui per trovare chi mi insegnasse la coerenza del Vangelo e l’esegesi più umana del Gesù fatto uomo nel mistero dell’incarnazione. Celebrare in questa grande povertà il Natale mi spaventa e mi affascina allo stesso tempo! Le capanne della mia gente mi richiamano quella grotta. Il lavoro massacrante delle nostre donne mi aiuta a capire la coerenza di Maria. I sacrifici dei nostri uomini per mantenere la famiglia con un reddito sotto il livello minimo di sopravvivenza mi ricorda la preoccupazione che avrà avuto Giuseppe. Le migliaia di bambini che ogni giorno muoiono per AIDS, malaria o durante il parto mi dicono che le ingiustizie economiche e sociali di quella notte ancora si ripetono! Dove sei Dio? Dove sono quei angeli che cantano Gloria in excelsis Dea? Dove sono le ricchezze che portarono i Re Magi alla grotta? Dove sono i pastori che offrono latte e formaggio … ? Qui è Incarnazione nuda e cruda nella povertà umana! “E abitò in mezzo a noi”, ma qui, caro Signore, preparati ad accontentarti veramente di poco! Non abbiamo nessun animale per riscaldarti … ma forse ora non c’è ne proprio bisogno, anzi, forse per il caldo ti verranno le piaghe nella pelle, come Sonnisa la bambina che ho visitato ieri … e non pensare di comperarti medicine! Sono poche e costano molto! In più nell’ospedale gli infermieri sono spesso ubriachi e potrebbero “approfittare” di tua madre! Meglio curarsi da soli, magari con un “curandeiro” che fregherà tutti i soldi a tuo padre e rimanendo senza soldi non potrà fare il censimento di questi giorni per poter votare … Sì, votare è un diritto! Ma qui per il censimento bisogna corrompere polizia e addetti ai lavori, se no non di rilasciano il certificato! Si deve dare soldi, o comprare una bibita, o offrire una gallina … se sei fortunato ti mandano a piedi a 1 O km a comprare la benzina per la moto del capo! E che tuo padre non si inventi di denunciare! Così il potere monopartidario (=dittatura) è al sicuro anche per quest’anno. Pensaci due volte prima di nascere qui! Non vorrei che rientrassi in una delle tante statistiche che parlano di decessi infantili per denutrizione! Parole grosse per dire che c’è un “primo mondo” che lascia morire … o a volte non ha neanche il tempo di aspettare la tua morte … e allora ti ammazza! Oggi Erode ha nomi diversi!

Sì, Signore … è proprio così! E poi magari ci diciamo con la pancia piena di panettone: “Buon Natale!”. Buon che … ?!?! Forse, se siamo onesti dovremo solo augurarci: “Che sia Natale per te!” Ma poi, caro Signore, leggo in S. Giovanni: “E il verbo si fece CARNE”! Grazie Dio per questa “sarx” (dal greco … se non mi sbaglio!?!) che è carne CONCRETA! Grazie perché in questa sarx africana scopro il tuo volto! Il mistero del Natale è VERO perché è la stessa gente che me lo annuncia: “Padre Silvano Dio ci ama e non si dimentica di noi!”. Quante volte ho sentito questa frase … ma ancora non ha convertito il mio cuore! Grazie Dio per i poveri che ci indicano la strada. Grazie per i preti e le suore che incontro qui… gente con gli “attributi”. Consacrati, nel vero senso della parola, a Dio e ai fratelli … senza mezze misure e senza piedistalli!

Che testimonianze di santità! Ancora c’è gente che ama la propria vocazione e che si spende totalmente nell’entusiasmo! Ripercorro con la mente i sorrisi e i volti dei miei catechisti, di cui molti di loro ancora non conosco il nome, ma che sono volti che mi gridano: “Dai!!! Vedrai che bel Natale verrà fuori!” Questi sono gli angeli che annunciano con il canto della loro vita che Dio è l’EMMANUELE il Dio con noi!

Allora penso di poter dire che il mio primo Natale qui, sarà stupendamente percorso dalla presenza d Dio!!!!!!!!!

Ecco perché voglio condividere questa gioia contagiosa con voi! Vi volevo scrivere tante cose…ma non voglio soffocare questo grande mistero del Natale che come quella notte è fragilissimo: piccolo bambino in braccio ad una madre! Per questa vi manderò una seconda lettera.

Grazie Dio dello sconvolgimento interiore che ci provochi con la tua nascita in questo stile. Continua a scuoterei con il tuo “farti carne” quotidiano!

CHE SIA NATALE PER TUTTI VOI!!!

In particolare:

  • per chi anche quest’ anno sarà entrato in chiesa per una tradizione, per una poesia o per compiere un dovere…se anche così fosse, sappi che Dio quest’anno nasce soprattutto e prima di tutto per te per dirti: “Ti voglio bene”, sei il/la primo/a benvenuto/a!!
  • per chi passerà un altro Natale nel lutto più oscuro!
  • Per chi vivrà la Santa Incarnazione nel letto della malattia.
  • per chi ha perso ogni luce del cristo fatto uomo.
  • per chi vivrà la Santa Notte con il cuore pieno di odio e vendetta.
  • per tu che stai leggendo queste righe

TUTTI, MA PROPRIO TUTTI
LASCIAMOCI AMARE DA QUESTO SPLENDIDO DIO!

Koruhenleni ehapari yorera,
enrowa watteliha murima atthu othene:
olelo moyareliwa Mòpoli.

Vi annuncio una buona notizia.
allegria per tutte le persone
:
oggi è nato il Salvatore.

Pe Silvano

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.