Cabo Delgado, sfollati in aumento per gli agguati jihadisti

Si sta consumando una catastrofe umanitaria nella zona più povera del Mozambico, ma anche la più appetibile per gli interessi geo-politici che puntano alle risorse minerarie. Donne e bambini rischiano ogni giorno di morire fuggendo dalle offensive di Ansar al Sunna. Intanto la compagnia Total interrompe le estrazioni di gas nella zona. Don Daldosso: sarà una Pasqua fatta di niente, ma ci sarà Gesù risorto, anche qua

INTERVISTA A DON SILVANO

https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2021-03/cabo-delgado-fidei-donum.html

Mozambico, attacco jihadista in hotel: “Ci sono stranieri, molti morti e 180 in ostaggio da tre giorni” –

27.03.2021 –

https://www.repubblica.it/esteri/2021/03/27/news/mozambico_180_ostaggi_dei_terroristi_in_un_albergo_al_nord-294009961/?ref=RHTP-BH-I0-P1-S4-T1

MAPUTO – Attacco dei ribelli alla città di Palma nella provincia di Cabo Delgado. Almeno 180 persone, tra cui lavoratori espatriati, sono rimaste intrappolate nell’hotel Amarula, nel tentativo di scappare dall’attacco. Non si conosce la nazionalità degli ostaggi, ma si sa che molti sono stranieri. “Quasi l’intera città è stata distrutta. Molte persone sono morte”, ha detto a Le Parisien un lavoratore scampato all’assalto, non fornendo dettagli su identità o nazionalità delle vittime.

Covid-19, impennata di casi in Mozambico

“Dobbiamo trasformare il vaccino in vaccinazione vera e propria, iniziando dai nostri colleghi medici e infermieri locali, particolarmente esposti al contagio, per poi arrivare a tutti.” scrive don Dante. Ce lo spiega bene il dr. Giovanni Putoto dal Mozambico, dove il numero di casi continua vertiginosamente a salire per la vicinanza con il Sudafrica. Solo nel mese di gennaio sono stati registrati 30.000 casi di Covid-19: quasi il doppio di quelli identificati in tutto il 2020. Serve accelerare l’arrivo dei vaccini e la loro distribuzione. Noi siamo lì sul campo, sempre “con”, a fare la nostra parte. 

Apri il filmato: https://fb.watch/4i2s1VkTBn/

Aggiornamento sugli sfollati

Da recenti fonti giornalistiche del Mozambico, sarebbero oltre 560.000 gli sfollati per guerra nel nord.

Nella provincia di Nampula, nell’arco di pochi giorni, il numero è salito da 51.000 a oltre 60.000.

A Memba erano arrivati a 5.000 ora senz’altro aumentati ancora.

Preghiamo affinché nel nuovo anno 2021, vengano a cessare queste situazioni disastrose.

PACE!

Arrivo rifugiati a Pemba

BUON NATALE e ancora GRAZIE dal Mozambico

Paróquia Imaculada Conceição de Nossa Senhora – Cavá – Diocese de Nacala – Distrito de Memba

Cavá (Mozambico) 15 dicembre 2020

Carissimi, nella mia ultima lettera del 19 agosto scorso iniziavo così:

Cavá (Mozambico) 19 agosto 2020

Carissimi, volevo brevemente aggiornare la mia del 4/8/2020 essendo giunti altri 8.900 Euro di offerte per gli sfollati che stiamo seguendo, che sommati ai precedenti 26.907 Euro diventano 35.807 Euro.

Devo riconoscere il mio errore nello scrivervi poco a riguardo degli aiuti che state inviando. Chiedo scusa. So che vi sono arrivati altri articoli e interviste che ho rilasciato sulla situazione del Mozambico e qualcosa si è detto anche in Italia. Volevo semplicemente, senza tanti giri di parole, scrivervi per dirvi un GRAZIE sincero e commosso per tutto quello che state facendo per noi. So benissimo che la situazione economica e sociale non è per niente facile anche da voi e ogni gesto di carità è frutto di sacrificio che lo rende ancora più sentito e vero. Le offerte continuano ad arrivare e a quei 35.807 Euro del mese di agosto se ne sono aggiunti altri 29.476 Euro arrivando così a 65.283 Euro consegnati alla Caritas Diocesana di Nacala che li sta usando con gli sfollati. Per le notizie più tecniche vi allego anche quanto scrive Elena, segretaria della Caritas e il Vescovo di Nacala Mons. Alberto Vera Arejula. 

Inutile che vi dica quanto siano preziosi questi vostri sacrifici per condividere “il pane quotidiano” con chi ne ha meno o nulla come in questo momento in tutto il nord del Mozambico. Quest’anno si vive una fame terribile su tutta la zona nord. Nell’ultimo Consiglio Pastorale della mia missione fatto a inizio mese, gli animatori hanno raccontato che stanno mangiando bacche amare e radici per tirare avanti. Stanno iniziando le piogge, ma le sementi sono pochissime e comprarle costa molto. Si semina il poco che c’è a si aspetta tirando cinghia. Come parrocchia abbiamo distribuito sementi alle comunità per poter far fronte alla possibile fame che si genera anche il prossimo anno non avendo sementi ora da lanciare. Ci si trova tra gli sfollati da una parte e la nostra gente dall’altra e per quanto si tiri….la coperta è sempre irrimediabilmente corta e spesso bucata! La grande certezza che alberga nei nostri cuori è che se il Dio di Gesù Cristo non ha cambiato stile dovrebbe con certezza incarnarsi qui da noi se vuol essere davvero con l’umanità povera e ferita. Noi lo aspettiamo! Non abbiamo nulla da dargli, ma tanto da ricevere e siamo certi che ci riempirà dei suoi doni: la fede, la speranza e la carità…. e di tutte la più grande è la carità. La stessa carità che i miei Macua mi insegnano ogni giorno aprendo le porte a chi arriva dalla provincia afflitta dalla guerra del terrorismo islamico. Sono chiari esempi di santità!

Buona continuazione di Avvento e buona Novena!

P. Silvano Daldosso Missionario Fidei Donum

          

AGGIORNAMENTI SUGLI SFOLLATI:

  • Sfollati nella provincia di Nampula divisi nei distretti
    Siamo sui 37 mila nella provincia e nel mio distretto di Memba quasi 3000

Ecclesia – In Mozambico per la Giornata dei poveri – 14 NOVEMBRE 2020

Network Tv2000 > Radio InBlu > Ecclesia > Ecclesia – In Mozambico per la Giornata dei poveri –

“Il grido silenzioso dei tanti poveri deve trovare il popolo di Dio in prima linea, sempre e dovunque, per dare loro voce, per difenderli e solidarizzare con essi davanti a tanta ipocrisia e tante promesse disattese, e per invitarli a partecipare alla vita della comunità”. Sono le parole tratte dal messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale dei poveri che si celebra il 15 dicembre 2020, sul tema “Tendi la mano al povero” (Sir 7,32).

Nei giorni scorsi più di 50 persone sono state decapitate durante tre giorni di violenze nel nord del Mozambico, nella provincia di Cabo Delgado. In Mozambico centinaia di persone sono state uccise e centinaia di migliaia sono state sfollate dalle violenze di matrice jihadista iniziate più di tre anni fa. Molti degli sfollati in fuga dalla violenza raggiungono la provincia confinante di Cavà Memba, una zona molto povera, dove la fame è ordinaria amministrazione e dove opera don Silvano Daldosso, sacerdote fidei donum della diocesi di Verona raggiunto al telefono di Alessandra Giacomucci.

Nord Mozambico

L’audio intervista di Alessandra Giacomucci, a Don Silvano Daldosso:

https://www.radioinblu.it/2020/11/14/ecclesia-in-mozambico-per-la-giornata-dei-poveri/

NUMERI – Situazione degli sfollati

Cavá, Mozambico

2 settembre 2020

Carissimi amici, questa volta invece di scrivervi quattro righe sulla situazione che viviamo qui in Mozambico vi invio dei numeri che probabilmente gridano più delle parole…

Al 1 Settembre 2020 solo nella mia Provincia di Nampula siamo arrivati a 17.951 sfollati sparsi su 15 Distretti suddivisi in 9.815 bambini, 4.627 donne, 3.509 uomini.



1. Erati:                         1.243
2. Nacaroa:                    188


3. Meconta:                   6.481


4. Monapo:                      . 430
5. Nacala-Porto:            2.189


6. Nampula Cidade:    5,883
7. Rapale:                       . …. 513
8. Ribáuè:                      ….. 15


9. Mossuril:                   ….. 109
10. Nacala-a-Velha:       .. 161
11. Ilha de Moçamb.:     .. 68


12. Muecate                   …. . 43


13. Memba                    578 + 146
14. Liupo                         …. . 9


15. Mecuburi               ….   . . 41
________________________________
TOTALE:                      ……             17,951


TOTALE (Diocesi di Nacala): 4.975

Su 15 Distretti 9 (in rosso) sono nel terrotorio della mia diocesi di Nacala per un totale di 4.975 persone.

Ma mentre vi scrivo ci sono stati nuovi arrivi soprattutto nel mio Distretto di Memba con altre 146 persone. Il Distretto di Memba comprende 3 missioni: Cavá-Memba dove sono io, l’altra missione di Verona Namahaca e Chipene affidata ai preti di Pordenone. Lunedì prossimo ci troveremo come preti delle 3 missioni per vedere come poter dividerci l’assistenza a queste 724 persone presenti sul nostro territorio.
Come Caritas Diocesana di Nacala si sta ora assistendo quasi 3.000 persone ogni mese. Probabilmente anche con gli aiuti inviati da voi arriveremo a un 3.500/3.600 persone, ma guardando ai numeri non raccoglieremo nessuna cesta di avanzi come dice il Vangelo, anzi, siamo sotto di oltre 1.000 e le persone continuano ad arrivare. Non dimentichiamo che nella vicina provincia di Cabo Delgado, teatro degli scontri con i fondamentalisti, gli sfollati hanno superato i 250 mila!

Cosa chiedo a voi?

Pregate! Fate diventare questi numeri preghiera nelle vostre case, nelle vostre celebrazioni, nei monasteri, nelle scuole, nei seminari, nei vostri uffici….

A questo punto solo la preghiera può aiutare tutta questa gente. La nostra gente qui fa la fame quest’anno per il raccolto magro….ora si aggiungono nuove famiglie! La gente deve resistere almeno fino a marzo-aprile quando – se sono riusciti a seminare – raccoglieranno i primi frutti della terra. Con le prime piogge a fine novembre si entra nel tempo a rischio per il colera e in queste condizioni un’epidemia farebbe una strage.

Siamo nel bel mezzo di una grande crisi umanitaria, fratelli! Pregate e fate pregare perchè tutto questo si fermi!

Trovate il tempo di inginocchiarvi davanti a Dio e di supplicarlo per tutta questa gente. Pregate! Pregate! Pregate! Muovete a compassione il cuore di Dio perchè ascolti il grido di questo popolo!

Vi ringrazio per tutto quello che fate!

Don Silvano Daldosso

ANCORA GRAZIE… e aggiornamento degli ultimi aiuti ricevuti.

Cavá (Mozambico) 19 agosto 2020

Carissimi, volevo brevemente atualizzare la mia del 4/8/2020 essendo giunti altri 8.900 Euro di offerte per gli sfollati che stiamo seguendo, che sommati ai precedenti 26.907 Euro diventano 35.807 Euro.

Sono i vostri sacrifici e le vostre rinuncie che permettono a tante persone di sopravvivere. Vi ringrazio tutti a nome di questa mia gente che eroicamente vive ogni giorno col sorriso in volto. Mi permetto solo di citare una delle offerte non perchè sia più meritevole ma perchè, secondo me, è una bella testimonianza di comunione ecclesiale. Qualche settimana fa nella parrocchia di Corbiolo è stata organizzata una bancherella solidale per la missione brasiliana di P. Renzo Fiorio, originario della stessa parrochia. P. Renzo venendo a conoscenza della situazione del Mozambico ha chiesto che il ricavato fosse devoluto per questa causa più urgente. Sento che sia un bel gesto di solidarietà tra Chiese povere che testimoniano come lo “spezzare il pane” sia un qualcosa di molto concreto e legato alla vita quotidiana. Ho sentito P. Renzo per e-mail per ringraziarlo e soprattutto per dirci quanto siano importanti questi gesti augurandoci che diventino significativi per le nostre parrocchie e per le nostre diocesi che spesso sono chiuse nel ristretto orizzonte delle proprie sacrestie. I poveri sono sempre maestri di vita! Grazie a voi del Brasile! Di conseguenza anche noi useremo una parte di queste offerte per essere di aiuto a un’altra Chiesa povera seguendo lo stesso stile. La Carità scatena reazioni di altra Carità mettendo in atto meccanismi circolari di Amore e Dono. Così, noi diocesi di Nacala, destineremo 4.000 Euro alla parrocchia di Santa Cruz di P. Davide De Guidi, missionario comboniano veronese che lavora nella città della diocesi vicina di Nampula. Di seguito metto qualche stralcio di una sua lettera:

[…] Fino ad ora sono giá arrivati in 3.000 (sfollati) nel territorio della parrocchia, ma in tutto il Mozambico sono piú di 200.000 gli sfollati, con tanti morti. Ed ogni giorno famiglie nuove arrivano stremate dal viaggio, con nel cuore una profonda tristezza per aver perso i propri beni, aver sentito che le loro case sono state bruciate, aver lasciato la propria terra e spesso con il cuore lacerato per aver visto i propri cari rapiti o massacrati. Il dolore aumenta quando raccontano di non aver potuto nemmeno sepellire i propri familiari e amici per il pericolo di essere uccisi, cosí da essere rimasti in preda degli animali. Da notizie di testimoni credibili, i corpi in alcuni casi, vengono tagliati e mischiati con altri per non essere riconosciuti e sepolti con um minimo di dignitá. Una violenza diabolica estrema in cui l’essere umano puó arrivare.

[…] All’inizio abbiamo coinvolto i nostri animatori della caritá e subito abbiamo distribuito ció che avevamo, poi non avendo piú nulla, abbiamo chiesto aiuto e le missionarie comboniane si sono fatte prossime comprando coperte, farina, fagioli, olio,…. Dopo una settimana, non avendo piu nulla, le sorelle della Caritá di Madre Teresa di Calcutta, sono intervenute e in seguito anche la Caritas diocesana ha sentito l’afflizione ed ha steso la mano per tre volte. Anche Acnur ci ha dato un piccolo aiuto, assieme a una organizzazione dello Stato che appoggia i refugiati. Ma tutto finisce in fretta, perché negli ultimi mesi arrivavano in media 250-300 nuovi rifugiati ogni settimana in parrocchia.

Ho chiesto con forza al PMA (Programa Mondiale Alimentare) di intervenire, ma ancora non ha assunto con piena responsabilitá la gravitá della situazione della povera gente che arriva, cosi in questi giorni molti sono affamati. Purtropo un piccolo di 4 mesi non ce l’ha fatta per la denutrizione della mamma. Il nostro cuore ci addolora. E i luoghi da assistere anche per loro sono molti.

[…] La settimana scorsa mentre preparavo questo scritto, mi hanno chiamato per assistere un gruppo di 36 persone arrivate senza nulla, 27 erano bambini con ferite ai piedi per il lungo camminare; le loro case sono state bruciate, tutti erano stremati e sistemati in due piccole casette nello stesso cortile, con tutto il problema del distanziamento sociale di questa pandemia che risulta impossibile da praticare.

[…] Ricordo in una famiglia una ragazza di nome Ancha che é riuscita a fuggire quando é stata rapita da questi “insurgenti”. Lei ci guardava con gli occhi tristi e ancora spaventati. Non avendo il coraggio di parlare, i suoi familiari ci dicevano che il suo fratello di 13 anni é stato rapito, cosí come la sorella con la sua piccola creatura appena nata. Questa stessa sorella rapita, era anche la mamma di una piccola creatura che ci guardava e che spesso piange chiedendosi dove sará la sua mamma. Ci raccontavano che quando fuggivano dagli attacchi, sono rimasti nei boschi per sette giorni senza cibo, cercando di nutrirsi di un tubero amaro che spesso fa male alla salute. Ho incontrato una vecchietta di 85 anni che nonostante ció che ha passato, aveva il coraggio di sorridermi senza i suoi denti; lei mi raccontava che era stata costretta a fuggire e rimanere nei boschi vari giorni senza nulla. In un’altra famiglia un giovane ci diceva che il suo fratello era stato ucciso assieme ad altri 51 persone, quasi tutti giovani, solo per il motivo di essere cristiani e di non voler combattere al loro fianco. Sono i martiri di Chitachi, martiri della pace e della non- violenza. La loro mamma presente ci ascoltava in silenzio. […]

P. Davide De Guidi

Padre Davide De Guidi

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Gli aiuti economici e umanitari sono certamente importanti, ma risultano insufficienti e non possono durare all’infinito. Siamo in una situazione di emergenza che deve trovare a breve soluzione e spero non-violenta anche se per ora è l’ipotesi più discussa, ma credo che l’unica vera forza sia la preghiera. Solo con quella si può superare questo momento. Chiedo a tutti voi di pregare. Pregare per i governanti, pregare per i fondamentalisti, pregare per la gente, pregare per chi è vittima e carnefice, pregare per chi aiuta e per chi ostacola, pregare per tutti perchè siamo capaci di convertirci all’Amore, alla Giustizia, al Perdono, alla Tolleranza.

Che il Dio della Pace doni tranquillità a questa terra!

Don Silvano Daldosso