Missione di S. Kizito – Mozambico 23 dicembre 2024, ore 10.00
Il Mozambico rispetto all’Europa si trova geograficamente “a testa in giù”, nell’emisfero australe. Una volta un simpatico missionario italiano mi faceva notare che molte cose qui in Mozambico si fanno al contrario perché siamo capovolti a testa in giù.
Effettivamente molte cose sono realmente così, da quelle più banali a quelle più significative della vita e gli esempi sono infiniti…
Per dare importanza a un dialogo lo si deve fare da seduti. L’uomo ha sempre la precedenza sulla donna. Si guida a sinistra. Ci si saluta raccontando i fatti personali di salute.
Ci si siede nel momento della proclamazione del Vangelo per rispetto. L’ospite è onorato se mangia in un piatto da solo con tutto il cibo a disposizione. Quando qui fa freddo, lì fa caldo. Si conta sulle dita a partire dal mignolo. Ci si pettina da dietro in avanti. Ecc… Potrei continuare con mille particolari.
Quest’anno abbiamo rovesciato pure l’∀TTƎS∀ del Natale… Quest’anno è un’attesa poco liturgica e molto sociale.
È un’attesa dai toni rudi e crudeli invece della poesia del Natale. È un’attesa rivolta alla Nazione e non alla parrocchia. È un’attesa che sa di morte più che di vita. È un’attesa di rabbia più che di gesti di perdono. Le luci di natale sono fuochi d’incendi un po’ ovunque.
Dal 9 ottobre scorso, giorno delle elezioni generali, ad oggi, non sappiamo ancora chi ha vinto…dicono che si devono mettere d’accordo…! Dev’essere un nuovo modello di democrazia! Il regime in carica da oltre 30 anni non vuole mollare l’osso, mentre la popolazione le ossa le ha fin troppo rotte dalle continue manifestazioni che da fine ottobre hanno gettato nel caos un Paese di 30 milioni di abitanti.
Oggi 23 dicembre, è il giorno più atteso, il “Natale Mozambicano”. Tra poche ore, oggi pomeriggio, il Consiglio Costituzionale, decreterà chi sarà il nuovo presidente e il partito al potere. Si deve decidere se hanno vinto i brogli del partito al regime o il conteggio parallelo delle schede fatto dal partito PODEMOS che incarna oggi l’opposizione. Mentre vi scrivo il Paese è in apnea e galleggia in uno stato di tensione elevata. Tra poche ore si deciderà per pace o guerra. Le promesse per i regali sotto l’albero di Natale sono che se il regime non decade i mozambicani metteranno a ferro e fuoco il proprio Paese. La gente è stanca e sfinita ha voglia di nuovo e di speranza! Vuole un cambiamento
subito, ora o mai più! Ci si gioca il tutto per tutto. Da ottobre ad oggi le proteste “pacifiche” hanno lasciato sul campo oltre 130 morti, la maggior parte giovanissimi. La gente sente chiarissimamente che il tempo dell’attendere è finito, ora si deve cambiare!
Ecco buon Dio in che Natale ti infili quest’anno qui da me! Non avremmo solennità e tagli di panettoni, ma probabilmente da oggi pomeriggio avremmo il caos e molta più fame di quanta già c’è. Non ci ritroveremo attorno a celebrazioni ricche di profumi di incenso, ma respireremo il gas lacrimogeno lanciato nelle strade. Non riusciremo a farti trovare le luci calde dei i balconi addobbati a festa e alberi scintillanti di luce perché probabilmente avremo dei blackout di corrente. Penso che non potremmo fare delle foto davanti ai presepi perché saremmo impegnati a filmare le violazioni dei diritti umani sulle nostre strade.
Non ci riuniremo in famiglia per celebrare/mangiare il Natale, perché i nostri pochi negozi sono chiusi e saremmo in strada a manifestare. Non invieremo auguri natalizi dolci e simpatici per telefono perché probabilmente il regime farà chiudere le comunicazioni. Non ci metteremo il vestito bello per l’occasione delle festività, ma ci vestiremo di stracci per essere comodi per correre e fuggire dalle pallottole dei militari. Forse non avremo nemmeno tempo di entrare in chiesa per la celebrazione di Natale perché ora dobbiamo concentrarci per consegnare ai nostri figli un Paese migliore. In tutto questo caos Signore Dio, ci piace sapere che il tuo figlio è venuto a noi con un nome che ora ci da molta speranza e consolazione, l’EMMANUELE il DIO-CON-NOI!
Abbiamo già capito da che parte stai! Sarai con noi, dalla nostra, sempre e comunque! Probabilmente quest’anno sceglierai la strada per nascere, i roghi dei copertoni bruciati e la nebbia dei lacrimogeni.
GRAZIE di essere il DIO-CON-NOI! Ti rivolgiamo solo una semplice richiesta. Ti chiediamo il favore di portare con te qui nelle nostre lotte per la democrazia, quei simpatici e celestiali angeli che in quella notte santa cantavano su quella grotta “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra!” che magari ci farà comodo qualcuno che canta alla pace!
Buon Natale a tutti! Don Silvano