CAVA’ E MEMBA – LA MISSIONE E LE SCHEDE DEI PROGETTI

MISSIONE DIOCESANA DI CAVA ‘- MEMBA

La parrocchia di Cavà-Membra è stata assunta dalla diocesi di Verona nel 2010.
La vita degli abitanti della zona è stata fortemente influenzata dai lunghi anni di guerra per l’indipendenza, poi dalla civiltà civile.
Gli abitanti sono in gran parte agricoltori, ma la terra è poco generosa per la scarsità di acqua.
L’area è sottoposta a tensioni sociali a causa della presenza di numerosi multinazionali sia nel settore agricolo che nell’estrazione di petrolio e di minerali.
La missione è formata, attualmente, da 1 prete fidei donum e da un laico. Questi si occupano soprattutto della  formazione di operatori pastorali, secondo le linee della diocesi di Nacala. Importanti sono anche piccoli progetti sociali di promozione umana.

 FIDEI DONUM IN MISSIONE

don Silvano  Daldosso : silvanodaldo@hotmail.it – ​​www.do nsilvano.org

Luca Donadoni  : donadoniluca@yahoo.it –

Missione diocesana di Verona in Mozambico Parrocchia di Cavà-Memba Nacala –
Mozambico Localizzazione Il Mozambico si estende per 800.000 kmq (Italia e Francia)
sulla costa sud orientale africana. Conta circa   25 milioni di abitanti. Continua lo sfruttamento delle risorse naturali ma permane una grande e diffusa povertà. Nacala, città sul mare, sede della diocesi. E ‘centro di grandi infrastrutture per il nord del paese. Membra, cittadina sulla baia, sede amministrativa del distretto.

Storia della missione.

Dopo l’accordo, nel 2005, per l’apertura della missione di Namahaca, il vescovo di Nacala, Germano Grachane, chiede al vescovo di Verona di assumere anche la missione di Cavà, confinante con Namahaca. Così nel Febbraio del 2010 Verona, con il Vescovo Mons. Zenti, assumono ufficialmente il suo secondo impegno missionario inviando don Silvano Daldosso come parroco. Una realtà, quella di Cavà, nata dall’esperienza della guerra che ha martoriato il Mozambico da metà degli anni ’60. Prima per raggiungere  l’indipendenza dal Portogallo (1975) e continuata poi fino al 1992 per il contendersi del potere tra le due fazioni del Frelimo e Renamo (Resistenza Nazionale del Mozambico). Gli anni della guerra sono stati terribili e criminali in questa zona, la gente aveva paura, cercava rifugio nella boscaglia, morIva di fame e di guerra. Il 2 febbraio del 1972 un comboniano, di origini veronesi, P. Romualdo Anselmi, fonda la missione dedicandola alla Madonna Immacolata. La realtà che via via si formava, era di una missione di “rifugiati”. La missione è stata gestita dalle suore comboniane che vi hanno abitato per anni finché durante un attacco dei guerriglieri, una di loro è stata rapita passando diversi mesi  di prigionia nel bosco. La missione venne saccheggiata e incendiata. Per molti anni nessuno ci ha più risieduto e si faceva un’ assistenza a distanza. Solo nel 1996 don Ottavio Cossu, un prete sardo fidei donum, riapre la missione ricuperando le macerie e risiedendosi in modo stabile.

Situazione socio-economica. La zona è molto povera a causa della scarsità di acqua e soprattutto di una terra poco generosa e gli abitanti faticano a ricavare il sostentamento necessario. Da qualche anno, con la scoperta nelle regioni del nord di ingenti risorse minerarie, è in atto un progressivo intervento di multinazionali che, se non gestiti,  sconvolgeranno il precario equilibrio sociale della popolazione.

Organizzazione della parrocchia. Per la storia che ha caratterizzato questi popoli, l’identità come parrocchia non è ancora definita, in molti settori si parla di “prima annuncio”, la formazione dei laici è all’inizio.

Le distanze sono immense.
La parrocchia ha più di 100 km nei due punti più lontani (grande come la diocesi di Verona!) E con 49 comunità sparse su un territorio ostile in cui molto spesso si va a piedi o in moto. La parrocchia è divisa in due regioni per diminuire le distanze percorse a piedi dalle persone. Quindi due centri di riferimento: Cavá e Memba. Cavà, antico centro della missione e sede della Parrocchia, si colloca in zona rurale. Membra è la cittadina, affacciata sul mare, sede amministrativa del  Distretto.

Attività di evangelizzazione. La gente ha voglia di Dio e subito accettano la sfida del cammino catecumenale, la formazione, la conoscenza della Bibbia e l’approfondimento della liturgia. C’è fermento e entusiasmo e la missione si va strutturando. L’attività principale è la formazione di operatori della pastorale. Nei Centri di formazione di Cavà e Memba (costruiti nel 2012) vengono ospitati i leader comunitari (catechisti, responsabili e animatori dei giovani, responsabili della famiglia, ecc.) Che si incontrano settimanalmente per 2 o 3 giorni di formazione.

Attività sociali.

Molta attenzione è dedicata all’aspetto educativo. A Memba è attivo un convitto della parrocchia, dove attualmente sono ospitati 28 studenti di superiori. In genere sono casi “speciali”di ragazzi che non potrebbero permettersi di studiare, o di ragazzi orfani. Il convitto è attrezzato con due officine: falegnameria e fabbro. Gli studenti oltre a frequentare la scuola pubblica, hanno quindi la possibilità di apprendere un lavoro. Dal 2013 inoltre sono attive una biblioteca e una sala di informatica con una decina di pc.

A partire dal 2014, beneficiando di un progetto della diocesi di Nacala in collaborazione con la diocesi di Lodi e l’Associazione Lavoratori Credenti, abbiamo avviato un progetto di microcredito e banca delle sementi in favore dei famigliari di agricoltori.

Risorse  finanziarie

Ognuna delle comunità che costituiscono la Parrocchia contribuisce annualmente al sostentamento della stessa. Molte attività, sia di evangelizzazione che in ambito sociale, necessitano però di un appoggio economico esterno.

PROGETTO STUDENTATO

Motivazione.  Il nord del Mozambico, particolarmente la zona di Nacala, si trova in un processo di grande sviluppo e enormi investimenti in ambito minerario e di idrocarburi. Ma la quasi totalità delle scuole statali non dispongono di condizioni per portare i ragazzi ad un adeguato livello educativo e succede spesso che un alunno, alla fine del secondo ciclo di studio, difficilmente sa leggere.  E ‘ quindi importante offrire ai giovani l’opportunità di acquisire competenze per poter partecipare a tale processo. A Membra,sede del Distretto amministrativo, in ambito della missione, funziona da tempo uno studentato maschile che offre possibilità di studio per casi “particolari”. Lo studente dispone anche di laboratori d’informatica e officine attrezzate che permettono ai giovani di acquisire buone competenze professionali, molto importanti per il futuro lavorativo. 

Obiettivo.  Preparare i ragazzi ad accedere al mondo del lavoro con formazione umana e buone competenze professionali.

Metodologia.  Il convitto ha capacità per 28 alunni della scuola secondaria che va dall’8ª classe alla 12ª classe. Di norma sono alunni provenienti dalle comunità della nostra missione e dalle vicine missioni, segnalati dai rispettivi missionari. Generalmente hanno la precedenza i figli di famiglie molto povere o orfani che non avrebbero altre possibilità di studio. Gli alunni frequentano la vicina scuola pubblica, organizzata con turni del mattino, pomeriggio e serata; risiedono nelle strutture della missione, dove hanno la possibilità di ampliare la formazione scolastica attraverso gruppi di studio, formazioni umane, biblioteche, corsi d’informatica e apprendistato in due officine: falegnameria e fabbro, dove due  maestri insegnano e accompagnano il lavoro. Il convitto accoglie tutte le confessioni religiose accettando indistintamente cristiani e musulmani.

Attuazione del Progetto. La giornata inizia presto, intorno alle 4.30, con pulizia personale e sistemazione delle stanze. Poi, in funzione del turno scolastico, c’è chi va a scuola e chi entra nei officine o fruisce del laboratorio di informatica.

La giornata è scandita da orari di studio obbligatori, momenti di svago e riposo.

ragazzi sono aiutati a vivere in modo autonomo e responsabile. Sono loro stessi che, divisi in gruppi di lavoro, cucinano, mandano avanti le officine, mantengono pulito e funzionale l’ambiente. Da due anni a questo parte al convitto è stato dotato di un televisore per vedere il telegiornale e programmi in lingua inglese per favorirne l’apprendimento.
I ragazzi vivono per tutto l’anno nella struttura della missione e visitano le famiglie nell’intervallo scolastico tra un trimestre all’altro. Tutte le attività e gli orari di studio e lavoro sono coordinati da un responsabile che insieme al sacerdote e al laico fidei donum, forma la direzione del convitto.

SALA INFORMATICA

Motivazione.  

L’entrata massiccia, anche nel continente africano, di mezzi di comunicazione di massa e nuove tecnologie, ci ha spinto a pensare ad un’attività che i ragazzi apprenderne l’uso, anche a fini lavorativi.

Obiettivi e azioni.

In stretta relazione col convitto è stato quindi realizzato nel corso del 2013 un progetto di informatica. Attualmente l’accesso alla formazione è riservato a studenti del convitto, con la previsione di poter ampliare l’utenza ad altri studenti e agli esterni utenti.

Metodologia. 

Il corso di informatica è attualmente strutturato attraverso incontri e laboratori pratici. In modo artigianale, ma molto competente, si è provveduto alla redazione di un manuale sia cartaceo che multimediale per realizzare il corso d’informatica.

Attuazione del progetto.

Anni fa ci sono stati regalati una quindicina di computer di seconda mano per rendere reale un sogno. Nonostante non si disponga ancora dell’apposita sala informatica, abbiamo iniziato subito con l’apprendimento che ha entusiasmato i ragazzi. Tutti hanno mostrato una grande voglia di imparare e di bagaglio di esperienza. Alcuni di loro solo qualche mese dopo hanno iniziato a digitare al pc le ricerche scolastiche ed è stata una bella soddisfazione. Con il primo gruppo di corsisti si è già iniziato un navigare in internet!

 

MICROCREDITO

Motivazione.  

La gran parte delle famiglie contadine della regione di Cavà-Memba vivono condizioni di vita molto precarie e al limite della sopravvivenza, in particolare nei mesi critici in cui la fame viene. Vari sono i fattori che concorrono a questo scenario, i più rilevanti sembrano essere la mancanza di formazione e un minimo  capitale iniziale per progettare il futuro.

Obiettivi e azioni.

I principali obiettivi del Progetto di Microcredito sono: miglioramento della produzione, attraverso l’acquisizione di competenze tecniche; allevamento di animali da rendimento, attraverso il prestito caprino; coltivazione di orti a fianco delle culture tradizionali; la realizzazione di pozzi ad uso agrario; costituzione di una banca delle sementi; miglioramento delle case e costruzione di latrine. Altri obiettivi specifici annui consistono nella creazione di un fondo di risparmio individuale per ogni beneficiario: possesso dei documenti personali per ogni membro della famiglia, possesso dei titoli della terra, miglioramento degli standard sanitari e di istruzione ecc. ecc.

Metodologia.  

Il progetto si rivolge a gruppi di famiglie,
dislocate sul territorio, che ottengono il prestito, accettando di inserirsi in un lungo (cinque anni) e ricco percorso formativo.
Formazione che per essere efficace ha frequenza mensile ed è il più possibile integrale: agraria, zootecnica, economica,civica, sanitaria ecc. La formazione è spesso integrata da accompagnamento in loco (visita delle coltivazioni, vaccinazione degli animali, dimostrazione di preparazione di pesticidi biologici ecc.). Si tenta, in sostanza, di favorire la crescita economica e il livello di competenza e produttività delle famiglie agricole del territorio rurale della Diocesi di Nacala, di creare netti di solidarietà tra diversi individui, favorendo la partecipazione femminile, favorendo una partecipazione economica e sostenibile e il diffondersi di principi di democratizzazione. Il prestito ha un valore ogni anno crescente e differenziato tra i prestiti agrari (dove varia tra i 50 ei 250 Euro) e prestiti per piccole attività commerciali (commercio di pesce secco, piccole forni per la produzione di pane ecc.) Dove viene calcolato dopo aver elaborato con i richiedenti un possibile  “Business Plan”. Il rientro previsto in 12 mesi.

Attuazione del Progetto.

Dal 2011 la Diocesi di Nacala, nell’ambito della cooperazione missionaria con la diocesi di Lodi, e la collaborazione dell’Associazione italiana Lavoratori Credenti ONLUS, ha avviato il progetto che attualmente già serve 240 beneficiari di credito agricolo distribuiti in vari gruppi dislocati in differenza La relativa istituzione di micro finanza, come previsto dalla legge, è registrata presso la Banca del Mozambico.
Chiudendo il primo sessennio del Progetto diocesano, con risultati più soddisfacenti in termini sia dirimborsi (100%) sia di raggiungimento degli obiettivi specifici annuali, il nostro Vescovo ha incoraggiato anche la nostra Parrocchia ad avvalersi di tale progetto diocesano con la costituzione di tre gruppi di beneficiari (90 persone) in tre distinte comunità che hanno iniziato le loro attività a partire da  ottobre 2014.

CENTRO VOCAZIONALE

Motivazione 

La missione a Memba, sede del Distretto  amministrativo, ha il ciclo completo di studi della scuola pubblica, ricca di giovani che vivono “temporaneamente” a Memba per motivo di studio. Cogliendo questa opportunità, in collaborazione con la Commissione Diocesana delle Vocazioni,
lavoriamo per realizzare una vocazionale cammino per i piùsensibiligiovania tale tema. 

Obiettivi e azioni  

L’obiettivo principale è quello di formare cristiani capaci di rispondere alla chiamata del Signore qualunque sia essa. Il secondo obiettivo è di aiutare il giovane a valutare possibili scelte più impegnative di vita consacrata.

Metodologia   Il nuovo Centro di formazione costruito a Memba funziona quindi anche come CentroVocazionale dove i ragazzi e ragazzi della Secondaria Scuola (dall’ottava alla dodicesima classe)frequentano questi incontriuna volta al mese , oltre ad una serie di attività correlate .

Attuazione del Progetto  

Il Centro Vocazionale che già da 6 anni conta mediamente con una trentina di partecipanti annui. Il cammino prevede 3 anni di formazione, dopo i quali, i giovani che lo chiedono, possono entrare in contatto con il seminario o una delle congregazioni presenti nella diocesi.

OFFICINE

Motivazione 

Cercando di ottimizzare il tempo di permanenza nel convitto maschile della missione, si è pensato ad un progetto di officina, al fine di occupare e insegnare un “mestiere” ai ragazzi.

Obiettivi e azioni 

Il ruolo delle officine dentro il convitto è duplice. In primo luogo hanno il compito di imparare un minimo a lavorare imparando a fare porte, finestre, sedie, mobili, cancelletti, inferriate, fissaci; tutte cose che un
domani permetterebbero qualche sbocco lavorativo in più.
Oltre questo il laboratorio sta diventando sempre più la formula di autosostentamento del convitto. Da un po‘ di tempo a questo parte il lavoro è cresciuto tantissimo e questo aiuta l’economia della struttura.

Metodologia  I ragazzi sono divisi in turni settimanali composti ciascuno da 4 o 5 unità. Le officine sono coordinate da due maestri che aiutano i ragazzi a svolgere quotidianamente, sia il mattino che il pomeriggio, i lavori di falegnameria e di fabbro.

Attuazione del Progetto  Colui che ha ideato e realizzato il progetto “officine”, è stato il precedente missionario “fidei donum”, Pe. Ottavio Cossu, originario della Diocesi di Tempio Pausania (Sardegna).

Attualmente si cerca di mantenere e rinnovare la struttura ed i materiali di lavoro. Recentemente come missione di Cavà ci siamo impegnati anche su altri lavori e progetti:

1. Durante il 2016 sono stati realizzati due grandi progetti di recupero delle chiese dei due principali missionari, Cavá e Memba. Le due strutture erano fatiscenti e necessitavano di interventi di riabilitazione per colpa delle infiltrazioni di acqua e di molti cose caduti in rovina come porte e finestre.  In corso lavori abbiamo approfittato per “rinfrescare” anche le due abitazioni della missione. Il tutto è stato inaugurato da momenti di grande festa e euforia …

2. Un’altra importante opera è stata la realizzazione di due pozzi.  Il
primo realizzato in una delle nostre comunità e un secondo offerto ad un’altra missione in cui non c’erano mezzi per realizzarlo. In questo modo abbiamo condiviso la gioia dell’acqua anche con un’altra parrocchia della nostra diocesi di Nacala.

3. A Membra stiamo ora concludendo il muro di cinta di un terreno che era stato nazionalizzato durante la guerra e poi restituito, ma ancora senza documenti. Siamo riusciti a legalizzare il terreno e a pulirlo e ora sogniamo che una congregazione femminile possa occuparla con qualche progetto per la promozione della donna.

 

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