Quando l’uomo si dimentica di Dio..

01-22-2015
Quando l’uomo si dimentica di Dio o fa di tutto per toglierselo dai piedi succede l’annientamento dell’uomo stesso. La vera libertà non è la negazione di Dio, ma la conoscenza del divino.

Mi permetto di mandarvi questo articolo di un missionario lodigiano che ci aiuta a riflettere sugli ultimi avvenimenti…

“Per favore, in Italia, in Francia, in Europa smettetela con la storia delle vignette di Charlie Hebdo. In una fase così delicata del confronto tra Oriente e Occidente, questa satira rischia di renderci la vita impossibile”.A parlare è un missionario che svolge il proprio apostolato nell’ambito umanitario, in un Paese arabo, e che ha chiesto l’anonimato. Inutile nasconderlo, il dibattito è rovente. Nel frattempo, la tiratura del settimanale Charlie Hebdo pare abbia raggiunto i cinque milioni di copie. Il caporedattore ha dichiarato: “Non si possono ignorare i morti, ma cercheremo di far ridere”.
Il problema è che per “far ridere” si è scatenata una carneficina. I giornali cattolici lo stanno scrivendo da giorni: se da una parte è doveroso ribadire la ferma condanna nei confronti dei terroristi musulmani autori degli attentati di Parigi, dall’altra è ugualmente importante una riflessione su ciò che la riproposizione delle vignette – pubblicate, lo sottolineiamo di nuovo, “per far ridere” – ha avviato: una vera mattanza contro gli occidentali.
E soprattutto contro i cristiani. Un conto è perseguire i terroristi che sono solo esecrabili assassini, un altro è offendere gratuitamente la comunità islamica, così come in tutti questi anni Charlie Hebdo ha offeso con vignette dissacranti la religione cattolica.
Mentre in Francia due milioni di persone sono scese in piazza per protestare – giustamente – contro gli attentati messi a punto dai terroristi, pochi hanno alzato la propria voce per denunciare che in Nigeria la settimana scorsa sono morte oltre duemila persone, moltissime delle quali cristiane, uccise dal terrorismo islamico. Perché due pesi e due misure? Vorremmo tanto che i lodigiani che si sono recati alla marcia di Parigi facciano altrettanto per protestare contro l’uccisione dei cristiani nel mondo. E ci chiediamo perché coloro che pochi giorni fa hanno organizzato, fuori dalla Prefettura di Lodi, la protesta delle matite, non abbiano mosso un dito contro la mattanza che “le matite” stanno scatenando in Niger.
Tutti zitti.
Eppure ne va di mezzo la loro credibilità.

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