Pasqua 2014

04-19-2014
Carissimi amici,
mi faccio presente con queste poche righe per condividere con voi il Mistero Pasquale.

La Quaresima e la Pasqua sono momenti così intensi e ricchi che personalmente non riesco a meditarli nella loro totalità. Generalmente focalizzo la mia attenzione su un aspetto o su un’immagine che medito e prego per tanti giorni.

Quest’anno dal giorno delle Ceneri mi si è conficcata nel cuore e nella mente l’immagine chiara e nitida del sepolcro aperto. E’ una fotografia così chiara nella mia mente che ne distinguo tutti i particolari. La strada che vi conduce, alcuni cespugli attorno, la grotta-sepolcro, la pietra spostata… tanti particolari ricavati forse da qualche film, dalla fantasia o magari dall’ispirazione dello Spirito. Ma a differenza di una qualsiasi immagine fredda mi sembra di sentire l’odore di quel luogo, il silenzio e le emozioni che lì vi sono rinchiuse. Sento che quest’immagine che mi ha accompagnato per tutta la Quaresima è viva, comunicativa, reale.

Su quest’immagine ho riflettuto, pregato, pensato, fatto silenzi interminabili. Varie volte mi sono chiesto perché dal giorno delle Ceneri ho questa fotografia davanti. Perché la mia mente e il mio cuore hanno ripescato un atto che è alla fine della vicenda di Gesù e non all’inizio della sua Passione. Forse perché non si può capire la Passione senza la Resurrezione?

Un sepolcro vuoto, aperto, il silenzio… Nell’immagine si “sente” l’aria fresca del mattino, l’aria di quei mattini limpidi dal cielo terso e l’aria pura, sacra, cristallina.

In questo quadro appaiono delle donne. Donne che vanno al sepolcro per i rituali tradizionali di sepoltura. Si portano sulla testa tutti i loro arnesi: stoffe, unguenti, bende…

Ma chi avrebbe il coraggio di entrare in un sepolcro???

Entrare in una tomba, in un loculo?

Ci crea paura, un senso di sacrilego, di turbamento, nausea, fastidio, schifo….

Perché noi cristiani l’abbiamo scelto come simbolo della vittoria di Cristo?

Con tutte le immagini belle di Gesù che cura i malati, accarezza i bambini, moltiplica i pani….perché proprio questa immagine?

Il sepolcro è aperto, la pietra è stata rotolata via…

Ho pensato a lungo su questo sepolcro così come ho pensato a lungo alle donne che per prime vi entrano e invece di uscire schifate escono cariche di gioia e annuncio. Sono donne che erano alla ricerca di un cadavere e ora sono annunciatrici di un vivo! Erano donne preoccupate di compiere i riti di sepoltura e invece ora sono inviate a gridare la Vita! Sono entrate tristi e di nascosto e vi escono di corsa e con l’allegria del cuore! Pasqua! Sì, è la Pasqua!

In questa Quaresima che volge al termine, mi sono sforzato di riconoscere i “sepolcri vuoti” della mia vita e del mio quotidiano.

I miei catecumeni che dopo 3 anni, o più di catechesi, questa notte celebreranno il battesimo è un sepolcro vuoto!

Josè, ex alunno dello studentato della parrocchia, che ieri è venuto a trovarmi raccontandomi che dopo essersi sposato ha perso la figlia primogenita di 6 mesi, il suo sorriso e la sua carica sono il sepolcro vuoto!

Mamma Rosa che due settimane fa si è vista tornare a casa la figlia di 12 anni sanguinante per essere stata violentata, ora lotta perché la pachidermica macchina della giustizia faccia il suo corso rifiutandosi di risolvere la questione in “forma privata”. E’ un sepolcro vuoto!

Il ritornare a camminare, sorridere, lavorare dopo una malaria che ti spinge ai limiti della vita è un sepolcro vuoto!

Le tante famiglie “riassentate” in nuovi terreni per far spazio alle imprese minerarie che coltivano campi sterili e aridi senza perdere la speranza è un sepolcro vuoto!

I tanti giovani della mia missione che settimanalmente salgono su un qualche camion in direzione della città con il cuore pieno di speranza per un lavoro, una sistemazione per la vita è un sepolcro vuoto!

I tanti genitori che anche quest’anno hanno sepolto i loro figli vittime di malaria e colera, ma che nel cuore si portano la voglia di ricominciare sono sepolcri vuoti!

I miei 400 giovani che percorrendo distanze incredibili si sono riuniti in parrocchia la domenica delle Palme sono sepolcro vuoto!

La semplicità in cui la mia gente in questi giorni prepara le liturgie del triduo senza orpelli e fronzoli, ma con tanta vita dentro è un sepolcro vuoto!

I tanti cristiani malati che incontro in questi giorni nelle celebrazioni che ci tengono a dirmi che nonostante la malattia sono venuti è un sepolcro vuoto!

Belito, studente del convitto della parrocchia, che l’altro giorno mi ha mostrato la sua ricerca scritta in modo perfetto al computer dopo 2 anni di corsi d’informatica è un sepolcro vuoto!

Grazie, mio Dio, per i tanti sepolcri vuoti che mi hanno condotto in questa Quaresima fino al tuo sepolcro vuoto, questa notte nella vigilia pasquale!

A voi amici tutti, vi auguro che possiate scoprire i sepolcri lasciati vuoti dai Cristi di oggi che diventano la testimonianza più bella che la Resurrezione non è un episodio storico, ma è la realtà quotidiana.

Auguro a voi, alle vostre famiglie e comunità cristiane che possiate essere come le donne all’uscita del sepolcro: gioiose e di corsa!

Il Signore Risorto vi conceda l’allegria del Vangelo!

Cavà, (Mozambico)

Sabato Santo 19 aprile 2014

Don Silvano

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