IL GAS COSTA CARO, ANCHE IN VITE UMANE

Mozambico, il missionario: “Il gas costa caro, anche in vite umane”

ROMA – “Con la guerra in Ucraina il gas del Mozambico costerà molto di più, forse anche in termini di vite umane, con nuovi rischi di instabilità per l’avvio della produzione previsto entro fine anno”: a parlare è don Silvano Daldosso, missionario “fidei donum” veronese, raggiunto dall’agenzia Dire nel nord del Mozambico.

La sua voce arriva via WhatsApp, dalla provincia di Nampula, immediatamente a sud di quella di Cabo Delgado: è lì, nell’estremità settentrionale del Paese, a ridosso della frontiera con la Tanzania, che si concentrano sia i progetti di sfruttamento dei giacimenti di gas naturale da parte delle multinazionali sia il conflitto armato con i ribelli noti come “Al Shabaab”.

UNA SITUAZIONE TESA

“La situazione resta tesa” premette don Daldosso, 45 anni, in Mozambico dal 2007, ora nel distretto di Memba, quello più vicino a Cabo Delgado. “Tre settimane fa per la prima volta un gruppo di ribelli ha oltrepassato il fiume Lurio che segna il confine naturale della provincia: nel raid sono state saccheggiate case e baracche, rubate scorte di farina e riso e ferite almeno due persone”.

Secondo il missionario, gli assalitori sono poi rientrati nelle loro basi di Cabo Delgado. Un fatto, questo, che confermerebbe un ampliarsi dell’area colpita dal conflitto. “Il governo di Maputo sostiene che anche grazie al supporto fornito da truppe del Ruanda e della Comunità per lo sviluppo dell’Africa australe i ribelli sono in rotta, costretti a disperdersi e a cercare altri rifugi” sottolinea don Daldosso. “C’è però anche un’altra lettura possibile: i militari stranieri presidierebbero di fatto solo le installazioni energetiche dell’area della penisola di Afungi, dove sono presenti multinazionali come la francese Total Energies, l’americana Exxon Mobil e anche l’italiana Eni, mentre il resto di Cabo Delgado resterebbe in preda dall’insicurezza”.

A supportare questa tesi sono le disposizioni che a giugno imponevano l’utilizzo di scorte perfino per raggiungere la capitale provinciale Pemba, molto più a sud rispetto all’area dei giacimenti. “E’ anche possibile che il fatto che i ribelli abbiano oltrepassato il Lurio, entrando nel distretto di Memba, un’area presidiata da almeno 300 militari mozambicani di reparti anti-terrorismo, sia stato un messaggio al presidente Felipe Nyusi” dice don Daldosso. “Di recente, come hanno riferito media locali e internazionali, il capo dello Stato ha sostituito dirigenti dei servizi segreti“.

MATTARELLA IN VISITA IN MOZAMBICO

Il conflitto di Cabo Delgado resta sullo sfondo della visita in Mozambico del presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella. Al suo arrivo a Maputo, il capo dello Stato ha sottolineato l’importanza dell’”amicizia” tra i due Paesi. Un riferimento, questo, anche al ruolo avuto dell’Italia e dalla Comunità di Sant’Egidio per la firma dell’accordo di pace che nel 1992 mise fine al conflitto civile deflagrato 17 anni prima dopo l’indipendenza del Mozambico dal Portogallo. La visita di Mattarella è stata però collocata dai media anche nel contesto della necessità di un rafforzamento delle alleanze italiane in Africa alla luce del conflitto in Ucraina, con il taglio delle esportazioni di gas da parte della Russia.

AUMENTA IL PREZZO DEL GAS, AUMENTANO I RISCHI

Secondo don Daldosso, sull’entrata in produzione dei giacimenti di Afungi e su eventuali nuovi approvvigionamenti per l’Italia pesa più di un’incognita. “Con la guerra in Europa il gas del Mozambico vale ancora di più e con l’aumento del prezzo aumentano pure i rischi” il monito del missionario. “Speriamo che i costi non siano troppo alti, per gli acquirenti e per i mozambicani: penso all’ambiente ma anche alle vite umane“.

Un inasprirsi del conflitto a Cabo Delgado è stato denunciato in settimana anche dal Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr). Secondo l’organizzazione, aiuti di emergenza sono stati distribuiti a circa 6mila persone costrette a lasciare le loro case nel distretto di Ancuabe, a ovest del capoluogo provinciale Pemba. “Intere famiglie sono fuggite senza nulla” ha riferito Abdirizak Ahmed Maalim Mohamednoor, coordinatore locale del Cicr. Nel complesso, sempre stando alla Croce Rossa, gli sfollati a causa delle violenze di Cabo Delgado sono circa 780mila.

[ Agenzia di Stampa Nazionale DIRE – https://www.dire.it/]

MOZAMBICO: LA LUNGA VIA CRUCIS DI UN POPOLO – (Nigrizia)

Vorrei invitarvi tutti tra oggi e domani e nei prossimi giorni dell’ottava di pasqua a far salire al cielo una preghiera per il MOZAMBICO ogni qualvolta accendete il gas del fornello della vostra cucina o la vostra automobile sapendo che queste fortune hanno un prezzo umano in questo momento nel nord del Mozambico.

Questo che segue, è un articolo molto completo e fa capire bene le tante cause del conflitto. –

Don Silvano

Aggiornamento sugli sfollati

Da recenti fonti giornalistiche del Mozambico, sarebbero oltre 560.000 gli sfollati per guerra nel nord.

Nella provincia di Nampula, nell’arco di pochi giorni, il numero è salito da 51.000 a oltre 60.000.

A Memba erano arrivati a 5.000 ora senz’altro aumentati ancora.

Preghiamo affinché nel nuovo anno 2021, vengano a cessare queste situazioni disastrose.

PACE!

Arrivo rifugiati a Pemba

BUON NATALE e ancora GRAZIE dal Mozambico

Paróquia Imaculada Conceição de Nossa Senhora – Cavá – Diocese de Nacala – Distrito de Memba

Cavá (Mozambico) 15 dicembre 2020

Carissimi, nella mia ultima lettera del 19 agosto scorso iniziavo così:

Cavá (Mozambico) 19 agosto 2020

Carissimi, volevo brevemente aggiornare la mia del 4/8/2020 essendo giunti altri 8.900 Euro di offerte per gli sfollati che stiamo seguendo, che sommati ai precedenti 26.907 Euro diventano 35.807 Euro.

Devo riconoscere il mio errore nello scrivervi poco a riguardo degli aiuti che state inviando. Chiedo scusa. So che vi sono arrivati altri articoli e interviste che ho rilasciato sulla situazione del Mozambico e qualcosa si è detto anche in Italia. Volevo semplicemente, senza tanti giri di parole, scrivervi per dirvi un GRAZIE sincero e commosso per tutto quello che state facendo per noi. So benissimo che la situazione economica e sociale non è per niente facile anche da voi e ogni gesto di carità è frutto di sacrificio che lo rende ancora più sentito e vero. Le offerte continuano ad arrivare e a quei 35.807 Euro del mese di agosto se ne sono aggiunti altri 29.476 Euro arrivando così a 65.283 Euro consegnati alla Caritas Diocesana di Nacala che li sta usando con gli sfollati. Per le notizie più tecniche vi allego anche quanto scrive Elena, segretaria della Caritas e il Vescovo di Nacala Mons. Alberto Vera Arejula. 

Inutile che vi dica quanto siano preziosi questi vostri sacrifici per condividere “il pane quotidiano” con chi ne ha meno o nulla come in questo momento in tutto il nord del Mozambico. Quest’anno si vive una fame terribile su tutta la zona nord. Nell’ultimo Consiglio Pastorale della mia missione fatto a inizio mese, gli animatori hanno raccontato che stanno mangiando bacche amare e radici per tirare avanti. Stanno iniziando le piogge, ma le sementi sono pochissime e comprarle costa molto. Si semina il poco che c’è a si aspetta tirando cinghia. Come parrocchia abbiamo distribuito sementi alle comunità per poter far fronte alla possibile fame che si genera anche il prossimo anno non avendo sementi ora da lanciare. Ci si trova tra gli sfollati da una parte e la nostra gente dall’altra e per quanto si tiri….la coperta è sempre irrimediabilmente corta e spesso bucata! La grande certezza che alberga nei nostri cuori è che se il Dio di Gesù Cristo non ha cambiato stile dovrebbe con certezza incarnarsi qui da noi se vuol essere davvero con l’umanità povera e ferita. Noi lo aspettiamo! Non abbiamo nulla da dargli, ma tanto da ricevere e siamo certi che ci riempirà dei suoi doni: la fede, la speranza e la carità…. e di tutte la più grande è la carità. La stessa carità che i miei Macua mi insegnano ogni giorno aprendo le porte a chi arriva dalla provincia afflitta dalla guerra del terrorismo islamico. Sono chiari esempi di santità!

Buona continuazione di Avvento e buona Novena!

P. Silvano Daldosso Missionario Fidei Donum

          

AGGIORNAMENTI SUGLI SFOLLATI:

  • Sfollati nella provincia di Nampula divisi nei distretti
    Siamo sui 37 mila nella provincia e nel mio distretto di Memba quasi 3000

Ecclesia – In Mozambico per la Giornata dei poveri – 14 NOVEMBRE 2020

Network Tv2000 > Radio InBlu > Ecclesia > Ecclesia – In Mozambico per la Giornata dei poveri –

“Il grido silenzioso dei tanti poveri deve trovare il popolo di Dio in prima linea, sempre e dovunque, per dare loro voce, per difenderli e solidarizzare con essi davanti a tanta ipocrisia e tante promesse disattese, e per invitarli a partecipare alla vita della comunità”. Sono le parole tratte dal messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale dei poveri che si celebra il 15 dicembre 2020, sul tema “Tendi la mano al povero” (Sir 7,32).

Nei giorni scorsi più di 50 persone sono state decapitate durante tre giorni di violenze nel nord del Mozambico, nella provincia di Cabo Delgado. In Mozambico centinaia di persone sono state uccise e centinaia di migliaia sono state sfollate dalle violenze di matrice jihadista iniziate più di tre anni fa. Molti degli sfollati in fuga dalla violenza raggiungono la provincia confinante di Cavà Memba, una zona molto povera, dove la fame è ordinaria amministrazione e dove opera don Silvano Daldosso, sacerdote fidei donum della diocesi di Verona raggiunto al telefono di Alessandra Giacomucci.

Nord Mozambico

L’audio intervista di Alessandra Giacomucci, a Don Silvano Daldosso:

https://www.radioinblu.it/2020/11/14/ecclesia-in-mozambico-per-la-giornata-dei-poveri/

IL GRAZIE DI Don SILVANO DA CAVA’ per gli aiuti ricevuti per gli sfollati

Paróquia Imaculada Conceição de Nossa Senhora – Cavá  – Diocesi di Nacala – Distretto di Memba

Carissimi amici, famiglie, gruppi missionari, parrocchie, associazioni,

          mi faccio presente con queste poche righe per ringraziarvi della vostra meravigliosa generosità che sta rendendo possibile un piccolo miracolo. Sono stati raccolti fino ad ora 26.907 Euro, frutto della vostra generosità e della vostra voglia di condividere il dramma che si vive qui.

Come gìà vi scrivevo la situazionde della vicina Provincia di Cabo Delgado è molto tragica e instabile per i continui assalti degli estremisti islamici (vedi articoli pubblicati sul sito www.donsilvano.org).

Attualmente gli sfollati arrivati nella mia Provincia di Nampula superano le 6.200 persone, insediandosi in una quindicina di Distretti Amministrativi. Nella maggior parte dei casi questi uomini, ma soprattutto donne e bambini, sono ospiti di altre famiglie. Trovano alloggio in famiglie con legame parentale o semplicemente perchè provengono dalla stessa zona. Ogni legame esistente diventa un appiglio per una possibile salvezza. Le famiglie raddoppiano o, in alcuni casi, triplicano il numero delle persone nella stessa capanna arrivando a 20/25 a volte 30 persone. Cibo, coperte (siamo nel tempo freddo e di notte si arriva anche a 16/17 gradi), stuoie, piatti, pentole, acqua…. tutto è insufficiente!!! 

Attualmente nel territorio della mia Diocesi di Nacala sono presenti oltre 2.166 sfollati come riassunto nella tabella che segue:

Si nota facilmente come il flusso è in continuo aumento e come si espanda ad altri Distretti che a inizio fenomeno non contavano sfollati. I dati della tabella sono aggiornati al 27 luglio, ma nel momento in cui vi scrivo sono certamente aumentati perché il flusso di arrivi è giornaliero.

Come Diocesi di Nacala ci siamo mossi con la Caritas Diocesana che ha costituito una equipe di emergenza (una quindicina di persone), a cui io faccio parte, coordinata da Elena e affiancata da Gloria (laiche fidei donum di Lodi e Bergamo che lavorano nella missione con me). L’equipe si è messa in rete con il Governo mozambicano e tutte le altre associazioni, ONG’s e enti (compreso l’ONU-World Food Programme) che si occupano del problema.

Si sta quindi lavorando in rete dividendosi i compiti perché da soli non è possibile far fronte a questo dramma umano. La gente è scappata a piedi, spesso di notte passando giorni in foresta. Hanno lasciato tutto e ora arrivano da noi senza nulla, carichi solo della violenza vista. Il raccolto quest’anno è stato poverissimo e quindi anche per le famiglie che ospitano è difficile reperire cibo sufficiente. Si rischia quindi la tragedia nella tragedia. Le prime settimane bisognava “fare presto” e tamponare la situazione finché si riusciva a mettere in piedi un piano di emergenza stutturato e a repirere i fondi. La gente aveva bisogno di mangiare e non poteva aspettare.

Le prime vostre offerte hanno permesso di far questo primo intervento garantendo il cibo necessario. Dio sa quanto siete stati utili e segno della Provvidenza!!!! L’equipe della Caritas ha quindi bussato a varie porte ed è riuscita a trovare due parteners per un progetto di 6 mesi di appoggio alimentare. Sono quindi arrivati i fondi di CAFOD (ente caritativo della Chiesa Cattolica inglese, la nostra Caritas per capirsi) e MANOS UNIDAS (ONG spagnola per lo sviluppo). Queste due realtà ci permettono di acquistare 250 kits alimentari completi di pentole, coperte e stoviglie per 6 mesi.

Un kit significa che serve una famiglia di 8 persone in media e quindi un appoggio di circa 2.000 persone con distribuzione mensile. Da quando è stato presentato il progetto ad ora vedete che i numeri ci hanno già superato. Ora, grazie al resto delle vostre offerte, potremo aumentare i kit a 340 in modo da servire 2.720 persone circa.

I 26.907 Euro da voi inviati, sono stati quindi consegnati all’equipe di emergenza della Caritas perché potesse tamponare la situazione durante le prime settimane di arrivi e ora per aumentare i kits mensili previsti essendo in continuo aumento il numero di persone.

Da dicembre in poi si prevede una seconda fase che non mira più solo ai bisogni primari, ma anche ad un inserimento nel contesto sociale attraverso progetti e attività di scuola, agricoltura, impiego, ecc.

Ringrazio tutti quanti voi e vi abbraccio uno ad uno perché so che il momento presente non è facile per nessuno e tante famiglie vivono nelle ristrettezze economiche, ma credo che il recitare il Padre Nostro tutti giorni ci imponga gesti eroici di questo tipo. GRAZIE! Vi ricordo tutti nella mia povera preghiera! Dio vi benedica!

Don Silvano Daldosso

P.S. Se qualcuno dovesse ancora depositare la sua offerta lo può fare specificando la causale “sfollati” sui conti bancari che si trovano sul sito www.donsilvano.org.