LA PASQUA ED IL PROVERBIO MACUA

Ommelanaawo phirìphiri, omeèlàneke esuùkhiri   

Con chi si condivide il piri-piri (peperoncino), si condivide anche lo zucchero

– Proverbio macua –

Un immenso embracio in Dio di Gesù Cristo

che ci sta facendo vivere il tempo più gioioso dell’anno:

LA PASQUA !!!!!

Che Dio possa far gustare a ciascuno di voi la bellezza e la concretezza della Sua Resurrezione, come sto sperimentando qui, in Africa!

Un saluto tutto speciale alle “MIE” parrocchie, che mi hanno permesso di intraprendere cammini stupendi e che ora ritornano utili e pieni di sacralità in questo contesto di missione: GRAZIE!

E poi, un saluto stracolmo di affetto a tutti i familiari di “sangue” e quelli “acquisiti” grazie al Vangelo! Semper presente in questo momento e ora!

In definitiva il saluto, che definirei più intimo, tutti i miei compagni e amici preti che stanno condividendo con me questa bellissima avventura del dono della vita: “CIAO FRATELLI!”

Se non sbaglio è quasi un mese che non scrivo … ma già come ho detto in prima lettera, comunicare è difficile! E IMPOSSIBILE dalla missione, dove sono stato in questo ultimo mese!

Tutti, da sempre sappiamo, che il ritmo africano è lento … ma non direi così tanto considerando tutte le cose viste e avvenute in questi giorni! E già vi anticipo che non potrò raccontarle tutte … non si può non avere tutti fratelli !! Venite qui e vedrai con i tuoi occhi!

Intanto per non fare confusione vi dico subito dove mi trovo ora fisicamente! Sono ritornato al centro (Anchilo) di cui vi parlavo nell’altra mia dove avevo fatto la prima parte del corso, vicino alla città di Nampula! Qui ci starò fino a settembre per lo studio della lingua Macua, ritornando alla missione ogni 15 gg. … visto le distanze!

Ora per semplificare vado per punti – dal meno importante al più importante – cercando di titolarli, così uno può saltare quello che non gli interessa …

 

Un po ‘di meteo …

Di solito, la stragrande maggioranza dei discorsi inizia parlando del tempo … per cui rispetto i canoni!

La gente qui dice che quest’anno il tempo è un po ‘strano! La stagione delle piogge, che dovrebbe essere finita con aprile, è stata molto ricca di acqua … ma non è ancora finita! E inoltre, non è ancora cessato il caldo. Solo in questi giorni si è rinfrescato … ma piove ancora tanto. Quindi certamente avremo acqua, e questo vuol dire un minimo di coltivazione, mangiare, igiene (quindi meno malattie) … Ma in questo momento la pioggia sta diventando negativa perché è rovinando la raccolta che si svolge these days. In particolare la raccolta dell’amendoin che è il prodotto più commercializzato rischia di marcire!

… per rimanere in tema: agricoltura.

Qui l’agricoltura è solo di sopravvivenza, non ci sono grandi piantagioni, ma la gente riesce a produrre ciò che basta per la famiglia e qualcosa per vendere e guadagnare qualche soldato. In questi giorni sono stati fissati i prezzi dei vari prodotti … E ‘UN FURTO UFFICIALIZZATO! La gente sta praticamente regalando il duro lavoro di quest’anno e quel poco che riesce a raccogliere! I prezzi sono così bassi che sono quasi inesistenti! Non ci sono sindacati! Il popolo non ha la forza e gli strumenti per alzare la voce! Regna la cultura della paura (” meglio tacere piuttosto che peggiorare le cose!” )! CI SARA ‘MAI GIUSTIZIA PER QUESTA GENTE!

Il mese in parrocchia

Come già vi dicevo, dopo il primo parte del corso ho trascorso questo mese in parrocchia a Namahaca. Appena arrivato non ho avuto tanto tempo di disfare i valigie visto che eravamo già in Settimana Santa con tutte le varie celebrazioni. La festa sacerdotale – che ogni giorno – si celebra il giovedì santo mattina – ci abbiamo fatto il mercoledì per dare la possibilità a tutti i missionari di partecipare, anche a quelli di missioni più lontane, e così tornare in tempo per i festeggiamenti … A volte gran parte del servizio pastorale vivere in macchina! Il Vescovo all’inizio della Messa ha fatto una “breve” (1 ora) presentazione dei preti, compreso il sottoscritto come nuovo arrivato! Poi tutto si è svolto in un clima di semplicità …. CHE STRANO FESTEGGIARE IL MIO SACERDOZIO COSI ‘

Poi ho cercato di preparare meglio i celebrativi incontri del Triduo Pasquale cercando di inserirmi “in punta di piedi” in questo mondo che in alcuni aspetti sembra magico e carico di mistero.

Nessuna delle celebrazioni del Triduo si svolge nella cattedrale piene di gente, ma in piccole cappelle piene di cuori … quella Sì!

Le suore avevano già preparato il programma delle celebrazioni riservate ai più lontani comunità … Che strano partire alle due del pomeriggio, per almeno 1 ora e mezzo in macchina, per raggiungere in pieno mato una comunità che stava preparando e aspettando questo momento da tantissimo tempo! Il copione è sempre il solo, solo che non è una recita, ma è profondamente vero e autentico. “Finalmente arriva il padre!”. Sorrisi, abbracci, sguardi all’inizio un po ‘indifferenti … ora sei con loro, fai parte della LORO STESSA BARCA, e questo è già il passato evangelico.

Per cominciare la celebrazione non servono aspettare le nove o le undici, come per la veglia … alle cinque è già in buio e poi molti devono fare ore di cammino per tornare a casa con i bambini dietro … So si ritrovi dentro questo “cenacolo” L’africano dove tutta diventa sacro: la luce della candela, le piccole occhi delle persone che si intravedono nell’oscurità, il suono dei batuques (tamburi) … persino la povertà in questo momento è sacra, come il mistero che celebriamo. In tutto ci saranno 80-100 persone e tutto è fatto con semplicità e calma, si rende conto perfettamente che queste persone hanno una profonda sensazione del mistero e lo sa trasmettere! Nel frattempo in tutte le altre 9 zone, in cui è divisa la parrocchia, si sta celebando lo stesso mistero con un responsabile anziano. Per me non è così semplice celebrare! Il portoghese fila abbastanza, PRENDE TUTTI E MANGIATE QUESTO E ‘IL MIO CORPO … E QUESTO E’ IL MIO SANGUE VERSATO PER TUTTI … Sono percorso da un brivido e mi è quasi da piangere … Davvero il nostro Dio è venuto in Gesù PER TUTTI, anche per questi “ultimi”! Quella piccola cappella stipata di persone, dispersa nel mato della grande Africa

è il più bel giovedì Santo che abbia celebrato! Quel calice e quel pane nelle mie mani avevano il peso di tutta la mia gente.

Così è stato per il venerdì santo e la veglia del sabato, sempre in diverse zone … attimi di Dio nella profondità di una persona infestata da povertà e iniquità!

Durante il ritorno in macchina, avvolti dall’oscurità più totale del mato africano, il cuore fa l’esperienza di Resurrezione e di presenza viva di Gesù che diventa silenziosa preghiera … Solo qualche grossa buca sulla strada mi riporta al reale!

Nel frattempo, nella zona centrale di Namahaca, i giovani hanno preparato un immenso lavoro teatrale per rappresentare la Passione, ogni giorno una parte … tutto in memoria! Anche loro vogliono poter festeggiare la Pasqua con la Messa e la domenica di Pasqua riesco a celebrare in una comunità e poi tornare in tempo nel pomeriggio per celebrare un’altra Messa in zona centrale …. Vi assicuro che 2 messe pasquali da queste parti , valgono quasi come una passeggiata di una giornata intera sotto il sole!

Finita la Pasqua mi sono occupato una po ‘della casa cercando di renderla sempre più confortevole … sistemare l’esterno, aprire qualche strada di accesso in più, tinteggiare qualche locale, ecc. Sto già preparando una piccolissima cappella (2,50X2) per la preghiera … speriamo che Gesù ci stia dentro!?!?

Ho già festeggiato almeno una volta in 10 zone, in alcuni già 2 e penso che per settembre riuscirò a visitarli tutti. Insieme alle suore abbiamo già progettato di iniziare con settembre la visita di tutti i 70 comuni; e di riuscire a fermarsi qualche giorno quando usciamo la settimana per i Messe. E ‘impegnativo, ma è l’unico modo per incontrare i popoli in questi ambienti smisurati!

Inoltre ho già iniziato a incontrare i vari gruppi di formazione … giovani, giustizia e pace, consiglio pastorale … ma qui un giorno vi scriverò come funziona e come la pastorale è strutturata. Penso sia molto interessante con delle buone soluzioni che possono essere adottate anche in Italia.

Non tutti rose e fiori …

Naturalmente, nonostante l’entusiasmo dell’inizio che fa vedere tutto bello, sto facendo anche conto delle difficoltà e dei grandi problemi che incontro. Ricordo ancora la seconda domenica che sono andato dal centro di Anchilo a Namahaca per la Messa … La domenica mattina sono partito presto accompagnato da suor Clara per una delle comunità. Dopo la celebrazione della Messa ci avvicina una papà che chiede di dare boleia (passaggio) alla figlia che stava male. La figlia si trovava nel piccolo Centro di Salute di quella zona gestita solo da alcuni infermiere (quel giorno solo una!). Quando arriviamo ci si presenta una giovane ragazza di non più di 17 anni che dopo aver partorito ha iniziato a stare male e che ora si trovava in un penoso stato! Normalmente non si poteva dare il trasporto ai malati perché c ‘ è sempre il rischio di decesso durante il viaggio, che crea problemi di responsabilità, e perché i malati sono così tanto che si dovrebbe fare solo quello … ma poi alla fine si fa sempre per sempre. Inizia un piovere! Io e suor Clara ci guardiamo e senza parlare ci diciamo un vicenda che questo ragazza sta morendo e ha altra possibilità se non questo! La carichiamo in macchina priva di sensi e con il drip in braccio e inizia una corsa di più di un’ora sotto una torrenosa pioggia e fango ovunque. Dietro la jeep, in parte scoprire ci sono i familiari che accompagnano. Grazie a Dio arriviamo al piccolo ospedale di Namahaca senza impantanarci e senza che nessun passeggero “voli” durante la corsa. Ora piove tantissimo! Quando scendiamo ci accorgiamo che dietro in quel piccolo gruppo di familiari bagnati fradici e infangati c ‘ è anche la piccola creatura partorita due giorni prima! La nonna aveva messo il bambino dentro un secchio di plastica inverso perché non prendesse tanta acqua … vi lascio immaginare! Eravamo partiti di corsa e nessuno ci aveva detto del bambino … qui la gente è così! Ha sempre paura di disturbare e far arrabbiare il “bianco” !!!

Entriamo portando mamma e bambino! Nell’ospedale non c’è nessuno! Solo un’infermiera! Alla nostra domanda: “Dove si trova il dottore?” Risponde che non sa e lei non può fare nulla senza l’ordine del medico. Sembra assurdo! Sono con questa piccola creatura di 15cm. in braccio, che ancora trema dal freddo, lì aspettare … aspetta chi? Siamo tutti attorno al letto di questa donna a guardarla morire … nessuno fa niente! La suora parte con la macchina per andare a cercare il dottore che di solito è al mercato un ubriacarsi con i suoi amici mentre la donna muore! Clara ritorna senza medico … non serve niente litigare … Anzi siamo accusati di aver fatto morire durante il viaggio. Clara riporterà dopo pochi ore il cadavere della donna in quella piccola comunità dove ora c ‘ è una vittima in più di miseria e un bambino in più da crescere senza mamma. L’ospedale non è assunto nessuna responsabilità … quindi niente trasporto!

E ancora … Matteo, 11 anni, arriva in ospedale con malaria cerebrale (la più grave) e viene “parcheggiato” in un letto. Quasi subito entra in coma e da un mese è così! Sta morendo lentamente perché non mangi niente, anzi lui è diventato cibo di mosche e zanzare! Non si decida di trasferirlo in un ospedale più attrezzato.

Un’altra donna entra in ospedale già in coma ed è così da molti giorni. Una giornata scopre che uno degli infermieri ubriaco sta approfittando della donna toccandola ovunque e per più davanti al marito che non fa niente per paura di chi ha più autorità.

QUI SI MUORE! E IN PIU ‘SENZA DIGNITA’!

Sono solo alcuni dei casi. Così, parlando con le suore mi raccontano che l’ospedale da un po ‘di tempo ha grossi problemi con il personale e con il medico che lo gestisce. I problemi più grossi sono l’alcool, l’assenteismo, l’abuso di potere, la rivendita dei farmaci al mercato, l’uso della struttura e dell’ambulanza per altri scopi … In Europa ci sarebbe abbastanza per mandare tutti prigione! Qui no! Cosi decidiamo di muoverci noi! Tentiamo di parlare con il medico minacciando di rivolgerci in provincia … Andiamo anche dal direttore del distretto per denunciare tutto! L’ospedale ora e tutto contro di noi ma la corruzione è un ogni livello e palese; sono tutti “amici”: infermieri, medico, direttore del distretto … e in più noi siamo stranieri! Cosa crediamo di fare!?!?!

Il popolo!?!?! Il popolo ha paura e non denuncia.

Questo è l’ultimo dei problemi che mi sta affliggendo, ma poi c’è quello del catechista che ha rubato i soldi della sua comunità, di un altro animatore che ha scampato con un musulmano, l’anziano che svolge il suo ministero solo per guadagnarci qualche gallina o un po ‘di miglio …

Insomma un po ‘arriva in tutto il mondo!

 

Chiesa locale

Ma accanto a questo ci sono cristiani solidi … direi piccoli martiri. Vieni l’animatore Fernando che ogni sabato e domenica lascia la famiglia e mi accompagna in tutti i comunità, o animatori che fanno ore e ore di cammino per venire a Pastoral Council che non dura 2 ore ma tutto il mattino oi gente che tutti le domeniche incontro nelle comunità. Ogni volta che devo uscire esco preoccupato e con mille pensieri, ma appena arrivo nasce la accoglienza e la gioia e torna sempre per una casa sergiante di serinità!

Per quanto riguarda la gerarchia (vescovi) siamo un po ‘fiaccheti. La Chiesa parla poco, sembra andare un braccetto con il potere o perlomeno è nata una tacita assenso.

Le vocazioni locali sono ancora poco, ma stanno crescendo. Domenica scorsa ho partecipato all’ordinazione di un nuovo prete (4 ore di Messa!), Una festa indescrivibile delle persone! Ho rivissuto la mia ordinazione con colori e musica africane! Ho già preso contatto con i preti locali diocesani – che sono dieci – per trovarci insieme una volta al mese e per condividere la nostra “diocesi”. Piccoli passi per inserirmi in questa mozambicana Chiesa.

 

Vangelo

Un altro aspetto che mi sta facendo pensare e pregare molto è la Parola di Dio! Per preparare una omelia mi volano le ore, ma non tanto per la lingua, ma per come parlare a questi. Il popolo semplice si esprime moltissimo con immagini ed esempi che prende dalla vita concreta, dal lavoro in machamba, dall’agricoltura, dagli animali … E poi parlare di famiglia qui è tutto diverso soprattutto per i ruoli! E ‘più importante il fratello della madre più che il padre nella responsabilità dei figli. Bisogna parlare con esempi molto concreti! Non serve parlare dell’amore è un concetto filosofico che deve essere tradotto in pratica … Quindi, penso alla preghiera in italiano e scrivo, poi cerco di tradurlo in lifestyle e abitudini di persone e poi finalmente tradurre in portoghese e speriamo presto anche in macua.

Ma mi sto rendendo conto che quando viene letta la Parola di Dio ha un linguaggio perfetto! Caspita! Sembra propria scrittura con le parole e gli esempi giusti per questo popolo … tutti comprendono e sanno reinterpretare. Eppure è la stessa Parola che leggevo pochi mesi fa in Portogallo e poco prima in Italia a Verona! E ‘proprio il frutto dello Spirito e la storia lo sto riscoprendo … lascio che sia lei a parlare!

Io

Io!? Io sto bene e sono contento. Poco un poco cerco di diventare “africano”, almeno per quello che sarà possibile. Le persone che vogliono un sacco di bene e sono piene di attenzioni, quindi la vita da sola non mi sta pesando più di tanto. In più stanno nascendo belle amicizie con altri missionari che sono al corso con me. Qui si percepisce molto forte la fraternità missionaria … abbiamo passato insieme la pasquetta, c’è una bella condivisione! Quando si passa vicino ad un’altra missione ci si fermi sempre per salutare e fare 2 chiacchere.

Ora sono alle prese con la lingua che si presenta ardua … ..Ma già questi primi giorni sono andati molto bene!

Poi sto imparando un sacco di cose nuove!

Ma caspitina !!!!! Mi rendo conto che ho scritto molto e tutto di un fiato e sarà pieno di errori. Meglio lasciare qualcosa per la prossima volta visto che è già lì! Spero di potervi scrivere un po ‘di più in questi mesi ….

Affidando in questo mese mariano, ciascuno di voi e il tuo comunità alla Mamma delle Missioni; vi invio un grande abbraccio da parte di tutta Namahaca.

Dio vi benedica!

Pe Silvano

Maggio 2007

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.